Entrai nella stanza. Vi era più buio che luce ed erano divisi di netto. Le ombre, quella mia compresa, erano lunghissime.
- Avanza e siediti!
Il tono mi sembrò garbato, di un invito. Lo accolsi.
Trascorsi la prima manciata di secondi ripensando a tutta la mia incredulità iniziale. Davvero non riuscivo a immaginare un caso di quella portata e con quel protagonista. Uno di quelli che, a un certo punto e improvvisamente, fanno qualcosa di veramente impensabile. Un’autentica follia. E chi lo conosce resta tramortito a confrontare il proprio stupore con quello degli altri.
Provai a dire qualcosa.
- Volevi proprio farlo… quello che hai fatto? Ti rendi conto che è gravissimo?
Nessuna risposta. Continuai.
- Occhei, non voglio forzare. Io sono qui per aiutarti, questo lo sai, no?
Niente.
- Ti senti di raccontare qualcosa? Qualsiasi cosa, fai tu…
Per superare la crisi del terzo silenzio consecutivo tirai fuori dalla borsa il fascicolo e la matita che, come al solito, aveva la punta troppo arrotondata. Questa cosa snatura una matita secondo me. Lessi le prime righe e ne scaturì una domanda piena di stupore.
- Ma com'è che ti chiami?
E fu il miracolo.
- Shiatzu! - rispose - Mi chiamo Shiatzu, cognome: Massaggio.
Verificai, scorrendolo con gli occhi più volte. Si chiamava proprio così. Shiatzu Massaggio, ovvero Massaggio Shiatzu.
“Davvero strani genitori!” fu il primo pensiero. Poi ripresi.
- Padre italiano, ovviamente.
- Lo hai letto lì sopra?
- No, mi pare ovvio.
- Ah, beato te!
Poi aggiunsi.
- E madre ?
- Giapponese!
- Ovviamente!
- Se lo dici tu…
- E sta a vedere che è proprio di Tokio…
- No, mia madre è Giapponese! É sempre la solita storia! Mia madre è Giapponese di nome. Si chiama Giapponese.
L’incredulità mi assalì, ma tuttavia riuscii a dire ancora sullo slancio di un’intuizione repentina.
- E allora… tuo padre… per caso, si chiama…
- Sì. Nessun caso però. Uno non si chiama Italiano per caso. Sai, mi disturba molto che si giri intorno alle cose. Mio padre si chiama Italiano perché così hanno voluto i suoi genitori, Francese e Tedesca. Francese Massaggio, per intenderci. E questo sì che è ovvio! Costoro, poi, a loro volta, ricevettero quei nomi da Egiziano e Austriaca… E questi da Birmano e Rumena… E da Portoghese e Spagnola… E Peruviano e Belga…
Andò avanti per qualche minuto. Dovetti interromperlo cercando di non drammatizzare.
- Ehi, ehi, ehi! ... Ma quanto dura questa specie di tormentone?
E il tono di lui diventò improvvisamente solenne.
- Dura fino alla fine, dottore. Fino alla fine del mondo!
Disse.
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