Cerca

giovedì 16 aprile 2020

Finalmente


Prima di uscire si pettinò e si gelatinò per bene. Una spruzzatina di profumo ed era già lì, sulla porta, pronto per andare.

- Dove vai?

Urlò la mamma da una stanza lontana.

- Oggi vorrei proprio andarci, mamma.

- Andare dove?

- Voglio andare a Ghrht. Ti prego, fammi andare!

- Ma sei impazzito?

La donna uscì di corsa dalla stanza, percorse il corridoio e inchiodò a cospetto del ventenne figliolo.

- Ti ho detto di no, capito? Succedono cose troppo strane in quel posto. Quello è un posto maledetto!

- Ma dai, mamma! Sono solo fandonie! Tutte chiacchiere, lo sai com'è la gente, no?

- No!

- Mamma, sono un adulto ormai, so badare a me stesso.

- Non devi andare, punto e basta!

- Ma io…

- Tu cosa giovanotto? Vuoi che faccia una telefonatina a tuo padre per caso?

- Va bene. Convinto. Faccio solo un giretto qui intorno.

Finalmente chinò il capo e varcò la soglia di casa.

Finalmente era il nome di quel tanto agognato figlio unico. Le ragioni del nome si intuiscono. I genitori lo ebbero che erano poco più che quarantenni, ma avevano l'aspetto di chi è un po' più in là con gli anni, forse per la durezza dell'esistenza, forse proprio per quella lunga e logorante attesa. Quel giorno il timore del sonoro rimprovero non durò troppo a lungo. Così, percorrendo il viale principale del paese, Finalmente escogitò di disubbidire. La curiosità verso i misteri di quel luogo era troppo forte.

- Sono un uomo ormai!

Rimuginava per farsi coraggio. Tagliò per la campagna e, finalmente, Finalmente giunse nel famigerato villaggio di Ghrht.

- Ora devo tenere alta la concentrazione. Voglio dimostrare a tutti di quale pasta sia fatto Finalmente! Un giovane, anzi, un uomo di grande carattere e coraggio. Poi, con questa barbetta che ho lasciato, dimostro pure qualche anno in più. Tutto sarà più semplice! Speriamo bene.

Così pensando s’imbatté nel primo abitante di quel luogo tanto misterioso per tutti.

- Buongiorno signore, mi chiamo Finalmente e vengo da Dhshr.

Porse la destra e un sorriso cordiale. L’altro gli strinse la mano ma non rispose al sorriso, rimase pressoché impassibile. Poi ...

- Buongiorno a te… mmm… sei molto giovane tu …

- Beh, veramente… lei, signore, mi dica, quanti anni mi darebbe?

- Io?

- Certo proprio lei, quanti anni mi darebbe?

- Beh, cerco di fare del mio meglio. Io ti darei tra i venti e i venticinque anni. Non di più!

- Beh, mica male! - pensò Finalmente, gratificato per aver indotto un'idea di maturità superiore all’età reale.

Poi proferì ancora...

- Le dispiacerebbe essere un poco più preciso Signore?

- Ventuno?

- Di più!

Rispose mantenendo il sorriso.

- Ventitre!... Ventiquattro?... Beh, adesso è ovvio: venticinque!

- Esatto! Venticinque, proprio venticinque.

- … Mmm… venticinque anni … va bene!

Improvvisamente, assunse una buffa espressione del viso toccandosi le tempie con i palmi e, questa cosa, spaventò un poco il ragazzo che ora lo osservava sospettoso e con qualche timore. L’uomo, intanto, inspirò e si riempì i polmoni trattenendo l'aria per alcuni secondi. Infine espirò e se ne andò, lasciando Finalmente nello sgomento.

- Ma cosa gli sarà successo? Sembrava uno normale... perché avrà reagito così? Mmm... forse ho esagerato io…che figura! Sicuro s’è accorto che non ne ho venticinque… spero di non averlo offeso con questa bufala sull’età… sarà meglio che torni indietro. Giù al villaggio gli abitanti non sono tantissimi e, tra un po’, in tutta Ghrht si sarà sparsa la voce dell’arrivo di un tale giovanotto che racconta balle. Ho rovinato tutto! Sarà per un’altra volta...

Dopo circa due ore Finalmente fece ritorno a casa. Proprio sulla porta incrociò sua madre che si apprestava ad uscire per la spesa. Si guardarono. Finalmente sorrise con dolcezza ma si accorse che negli occhi di lei c’era qualcosa di insolito e, inoltre, lei non sorrise affatto. I due si fissarono ancora per qualche attimo e l’anziana signora impallidì. Poi crollò esanime a terra. Crollò dopo aver riconosciuto il suo amato figliolo in quell’uomo brizzolato e con qualche ruga prematura, praticamente sui quarantacinque.

Nessun commento:

Posta un commento

Lasciate il vostro commento