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sabato 2 maggio 2020

Di notte

Molte, moltissime volte avevo pensato a un destino del genere anche per me. Tuttavia, sempre con lo sciocco sorrisetto dell’impossibilità sulle labbra. Eppure...

Si persiste impunemente nella presuntuosa convinzione che certe cose debbano accadere solo agli altri.

...

Mi sono adattato abbastanza bene alla novità. La chiamo così perché, in un certo senso, ho iniziato a vederla positiva. Non mi annoio più con la frequenza di una volta. L’ansia e la depressione hanno cessato di sfiancarmi, è come se fossero evase dal “condominio” che ero, superaffollato di sfumature dell’identità. Ora sono uno. Una sola “cosa”.

Questa nuova dimensione la vivo come si può vivere a un livello superiore, senza presunzione. Non intendo, infatti, la superiorità in senso di casta, più congrua è l’idea di essersi trasferiti al piano di sopra di un edificio. In fondo, è proprio lo status a cui, uno come me, andava anelando da sempre. Un cambiamento radicale. E rieccomi, pronto. Anche questa notte. Mi preparo con attenzione. Ormai sono un esperto. Per il look, generalmente, scelgo un nero classico notturno con un tocco di rosso; è un poco ovvio, lo so, tuttavia garantisce sempre un buon risultato in termini di eleganza. Capelli con gelatina ben tirati all’indietro. Un sorriso allo specchio. All’oggetto intendo. Fatto! Vado... Dal balconcino si accede direttamente in camera di lei. Ogni volta che entro, sogno di vederla in piedi ad accogliermi. Tra le uniche braccia di un amore segreto. Segreto per forza. Eccola, ora la vedo, ma non sta in piedi, è seduta sul letto. Un po’ di debolezza, probabilmente. Eppure è bellissima! Ha i capelli sciolti sulle spalle e, appena mi vede, sorride e li tira via scoprendo il collo bianco che pare un’estensione della vestaglia di seta, candida anche quella e leggera come l’aria, tanto da non poter nascondere quei capezzoli che ora, osano ancor di più del pensiero che io leggo, così come lei legge il mio. Un solo attimo ci brucia e subito ci uniamo, progressivamente travolti nella spira dell’eternità. Senza neppure una parola. Per tutta la notte.     

All’alba, il bacio dell’alba. Il suo bacio mi saluta e lei sviene, priva di forze.La guardo che è sdraiata sul letto. Il primo chiarore la rende davvero meravigliosa. Difficile resistere, ma devo andare. Devo proprio.

- Dormi bene, amore mio!

Esco da dove ero entrato e vado via, portando con me il profumo e il sapore di lei ancora vivi. Sono veloce come il vento che tra poco si alzerà col primo sole.Eccomi a casa. Entro e richiudo il portone alle mie spalle.

Il gallo che canta è sempre un bel saluto: “bentornato”, pare che “dica”. Affronto il lungo corridoio di corsa. Apro la porticina in fondo, appena dopo lo studio.  Scendo le poche scale e sono già nella cripta. Mi sdraio e cerco di rilassarmi. Infine, richiudo il caro sarcofago sul mio sorriso soddisfatto e sulla luce di un nuovo giorno.

- Buongiorno mondo!

2 commenti:

  1. Sono il Conte Dddracula miiiiiii ...!
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  2. La cosa che mi è piaciuta di più in questo racconto...l'escursione termica😊...dal fuoco della passione al gelo della tomba

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